La gravidanza, il parto, il puerperio, sono momenti nella vita di una Donna in cui più che mai occorre supporto, conforto, aiuto.
In una società in cui i mezzi di comunicazione hanno gravemente intaccato i rapporti interpersonali, e ancor più dopo una pandemia globale che ha stravolto le nostre vite, la donna, la diade e la famiglia vengono lasciate in una bolla di illusoria protezione, sole a dover gestire nuovi equilibri, nuove dinamiche, nuove competenze da acquisire e sedimentare.
Qualche tempo fa, il sostegno che era offerto alla mamma dopo il parto era quasi scontato: "il villaggio" si metteva a sua disposizione, la accudiva, la proteggeva, la coccolava.
Perché quando nasce un bambino, nasce anche una mamma, con le proprie debolezze, la stanchezza e il senso di inadeguatezza che spesso questo nuovo ruolo comporta.
Ma cos’è questo "villaggio" di cui tanto sentiamo parlare?
In un tempo neanche tanto lontano, spesso raccontato con un pizzico di nostalgia dalle nostre nonne, una donna che diventava mamma era abbracciata dal suo villaggio: amiche, sorelle, mamma, suocera, vicine di casa la sostenevano sia a livello pratico che emotivo.
Perché si sa, accudire un bambino è meraviglioso, ma al contempo sfiancante se lo si fa da sole; e sebbene ci faccia piacere ricevere un rapido messaggio in chat, un "Come stai?" di circostanza, spesso avvertiamo un vuoto dentro e sentiamo forte il bisogno di essere ascoltate, comprese e abbracciate.
Un Proverbio Africano recita "Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio"
Ma come potremmo fare oggi, nell’era dei social e della comunicazione fittizia che ne deriva, a ricreare questo villaggio intorno alla diade?
Fortunatamente negli ultimi anni è stata riscoperta e rivalutata un’antica figura capace di sostenere la donna durante la gravidanza, nel parto e nel puerperio: la Doula.
Non confondiamo la Doula con le valide figure sanitarie che ruotano già intorno all’evento nascita, le uniche capaci di offrire assistenza sanitaria affinché tutto proceda bene.
La Doula ricopre invece un ruolo sociale, offrendo sostegno pratico ed emotivo alla mamma, potenziando le capacità materne e neonatali attraverso la riscoperta delle competenze innate della diade.
In quest’ottica, la Doula diventa un'alleata di tutti: non solo della mamma, ma anche del papà, degli eventuali figli maggiori, delle famiglie d'origine, degli amici.
Inoltre, allo scopo di offrire un servizio a 360º, fa rete e collabora anche con tutte le figure professionali che operano in campo materno-infantile.
Il suo compito principale è quello di proteggere e sostenere la mamma, e per risonanza l’intera famiglia di cui si prende cura.
Ma quali sono i compiti della Doula?
Sarebbero davvero tanti da elencare, ma ne citerò solo alcuni, giusto per darvi solo un'idea di come questa figura possa rappresentare una preziosa risorsa:
• ascoltare e accogliere senza giudizio i bisogni della mamma, del bambino e della famiglia
• proteggere la diade e accudire la mamma
• fornire informazioni corrette
• far riscoprire le innate competenze alla donna, non solo durante la gravidanza e nel parto, ma anche nel ruolo di madre
• occuparsi dei lavori domesici nel post partum
• mediare con tutte le figure che ruotano attorno alla famiglia nel periodo perinatale, facilitando la risoluzione di eventuali conflitti che potrebbero insorgere
Alla luce di quanto detto finora, è comprensibile che scegliere di affrontare un post parto affiancata da una Doula, pone la neo-mamma in una condizione diversa, con la consapevolezza di poter contare su una risorsa che la accompagnerà con competenza, empatia e non giudizio.
La Doula non sostituisce di certo quel villaggio per come lo intendiamo noi, ma rappresenta la riscoperta di quei saperi antichi, indispensabili nell’era digitale.
Riscoprire le competenze antiche è ora più che mai necessario, perché ogni mamma e ogni bambino aiutati sono un seme che diventerà albero, e si sa, l'albero con i suoi rami sostiene il cielo.
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